Siti Archeologici

Kea nell’antichità si chiamava Ydrousa perché aveva molta acqua e il mito vuole che le ninfe vivano qui. Ma arrivò un leone e li scacciò e da quel momento Sirio cominciò a bruciare la terra. L’eroe Aristaeus figlio di Apollo uccise il leone e scacciò la siccità, ma la statua di pietra del leone esiste ancora oggi sul sentiero acciottolato fuori da Ioulida, in piedi pigramente, essendo il simbolo di Kea.

Kea prese il nome dall’eroe Keos, un altro figlio di Apollo, ma, come testimoniano i ritrovamenti neolitici di Agia Irini e Kefalas, la vita esisteva a Kea fin dal neolitico. Nell’antichità c’erano quattro città collegate da sentieri acciottolati, gran parte dei quali sopravvive ancora oggi. Korissia o Porto, Ioulis, o Chora, Poisses o Poiessa e Karthaia. Quest’ultimo è l’unico che non è abitato, ma le colonne dei templi di Apollo e Atena, così come l’antico teatro, sono ancora in piedi, rendendolo uno dei siti archeologici più incontaminati e interessanti della Grecia, poiché è accessibile solo attraverso l’antico sentiero acciottolato o via mare.

Nel museo archeologico di Kea ci sono reperti notevoli dagli insediamenti neolitici di Agia Irini e Kefalas, come le 9 figlie, nove statue di donne in argilla a grandezza naturale, ma anche dagli scavi di Karthaia e Ioulida. Famoso è il Kouros di Kea, che fu scoperto a Korresia, ma si trova nel Museo Archeologico di Atene.

 

Insediamenti neolitici a Kefala e Agia Irini
I Templi di Apollo e Athena nell’antica Karthea
Korrissia, Pisses
A Ioulida, il castello medievale, l’antico leone di pietra, il Municipio, l’edificio neoclassico della vecchia scuola
La torre di Agia Marina
La fabbrica di contenitori di smalto a Korrissia
I mulini ad acqua
MUSEI
Museo archeologico di Ioulida ~ tel. 0030 22880 22079

 

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